Convegno su sport e spiritualità: sintesi
Mettere in gioco la vita
Dal 16 al 18 maggio del 2024, si è svolto a Roma un congresso internazionale su sport e spiritualità, organizzato dal Dicastero per la Cultura e l'Educazione in collaborazione con l'Ambasciata di Francia presso la Santa Sede.
Il congresso, organizzato nell'ambito dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Parigi 2024, ha avuto come motto "Mettere in gioco la vita" e ha visto la partecipazione di circa 200 partecipanti (tra cui atleti, delegati di conferenze episcopali, ambasciate, giornalisti sportivi, studenti di filosofia dello sport) e partecipanti online, con l'obiettivo di offrire una visione sfaccettata del fenomeno sportivo, guardandolo da una prospettiva pedagogica, filosofica, politica, antropologica, etica e teologica.
Nel suo messaggio ai partecipanti al congresso, Papa Francesco ha auspicato una più profonda comprensione della pastorale dello sport, data la diffusione e l'influenza di questo fenomeno culturale, che sta "plasmando la vita quotidiana di molte persone". Nel suo discorso di apertura del congresso, il cardinale José Tolentino de Mendonça, Prefetto del Dicastero, ha ribadito il nuovo paradigma da seguire, passando dallo "sport al servizio della fede" alla "fede al servizio dello sport". Il congresso si è svolto in tre giornate, una dedicata alla teoria (che si è svolta nell'auditorium dell'Istituto San Luigi dei Francesi, nel centro di Roma) e l'altra alla pratica.
La prima giornata, il 16 maggio, abbiamo riflettuto su "Chiesa e sport", cercando di discernere cosa lo sport ha da dire alla Chiesa e cosa la Chiesa ha da dire allo sport. Non si tratta di un rapporto recente, ma di un rapporto che accompagna la storia della Chiesa stessa, dalle lettere di San Paolo, agli scritti dei Padri della Chiesa, ai decreti dei concili medievali e ai pronunciamenti pontifici dal XX secolo in poi. Oggi c'erano due tavole rotonde. Uno sugli "attori dello sport", con la presenza di Silvia SALIS (ex atleta olimpica), Arturo MARIANI (ex atleta e allenatore paralimpico), Francesca SALVIA (dirigente sportivo), con Tommaso LIGUORI (Sky News - Italia) come moderatore. In un dialogo proficuo, questi attori hanno condiviso come vivono la spiritualità nello sport e come Dio si manifesta nei piccoli dettagli dello sport. Il secondo panel ha riguardato le "esperienze di pastorale sportiva", ripercorrendo alcune dinamiche sviluppate nelle Chiese locali, ovvero: "lo sport in parrocchia" (Rev. Thierry RANDRIANANTENAINA, Diocesi di Roma - Italia), "la scuola cattolica e lo sport" (Suor Manuela ROBAZZA, Presidente Nazionale CIOFS-FP / Salesiani), "la figura del cappellano sportivo" (Rev. Massimiliano GABBRICCI, Diocesi di Siena - Squadra Nazionale di Calcio di Italia "Cappellano"), "la presenza della Chiesa ai Giochi Olimpici e Paralimpici" (Isabelle de CHATELLUS, Diocesi di Parigi - Francia) e la " Clericus Cup Europea" (Rev. Marco GIL, Diocesi di Braga - Portogallo). La giornata si è conclusa con la proiezione del film "The Beautiful Game", sul campionato mondiale di calcio per persone senza fissa dimora.
La seconda giornata, il 17 maggio, è iniziata con la "Messa dello sportivo", celebrata nella chiesa di San Luigi dei Francesi e presieduta da monsignor Cesare Pagazzi, segretario del Dicastero. Nell'omelia della celebrazione, la cui liturgia della parola è stata dedicata a passi sportivi della Sacra Scrittura, Mons. Pagazzi ha accennato all'importanza di guardare a Cristo come a un vero atleta, che ci insegna a vivere la nostra corporeità in una tensione escatologica. La giornata è proseguita sul tema "L'uomo e lo sport", proponendo di guardare allo sport al di là dello sport, esaminando le sue dimensioni pedagogiche, filosofiche, politiche e antropologiche. Erano presenti molti relatori di fama internazionale: Isabelle QUEVAL (INSEI, Parigi), "Sport et disparition des grandes transcendances"; David LE BRETON (Università di Strasburgo), "Sport et disparition de soi - l'adieu au corps"; Robert REDEKER (scrittore e filosofo), "Sport et disparition de l'âme"; Nathanaël JARRASSE (CNRS, Parigi), "Corps technologisé et maîtrise humaine"; Jean-Michel BESNIER (Università Paris-Sorbonne), "Sport et disparition de l'humain"; Emanuele ISIDORI (Università di Roma), "Lo sport: una sfida per l'umanizzazione", Daniela LUCANGELI (Università di Padova), "L'uomo ritrovato nello sport"; e Emmanuel FALQUE (ICP, Parigi), "Résurrection du corps sportif". Durante la conferenza del pomeriggio, l'artista Jean Charles DE QUILLACQ (Villa Médicis) ha presentato una performance artistica sulla corporeità. La giornata si è conclusa con un aperitivo nel chiostro dell'Istituto San Luigi dei Francesi.
La terza giornata, il pomeriggio del 18 maggio, ha ospitato un evento sportivo di solidarietà, "la staffetta della solidarietà", in una gara organizzata insieme a "Sport senza Frontiere", "MG Sport" e il Comune di Roma, avendo una partecipazione di circa di 500 persone. L'evento, che si è svolto al Circo Massimo, ha visto bellissimi momenti di solidarietà, dimostrando sia il potere diplomatico dello sport (come linguaggio universale che unisce i popoli) sia la sua rilevanza profetica (nell'anticipare l'ideale di una società più umana, inclusiva e tollerante che tutti vogliamo costruire).
I co-organizzatori di questo congresso sono stati: Pii Stabilimenti della Francia a Roma e Loreto, INSEP (Institut National du Sport, de l'Expertise et de la Performance, Parigi), Villa Médicis - Académie de France à Roma e Athletica Vaticana.
Nel video qui sotto è possibile vedere le conferenze del 16 e del 17 maggio.