Premio Zayed 2026, il cardinale de Mendonça tra i membri della giuria
Per la settima edizione del riconoscimento internazionale, sono sei i membri della Commissione giudicatrice che sceglieranno chi premiare. Tra loro il prefetto del Dicastero per la Cultura e l'Educazione, l’ex presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, e la direttrice dell’Unicef Catherine Russell
Personalità che provengono da Africa, Asia, Europa, Medio Oriente e America, e rappresentano ambiti diversi dal mondo della cultura, del diritto e del sostegno all’infanzia. Sono i sei membri della commissione del Premio Zayed 2026 per la Fratellanza Umana, annunciati oggi, 7 luglio, chiamati a scegliere i vincitori del riconoscimento internazionale e indipendente, che intende premiare persone e organizzazioni, di qualsiasi origine e provenienza, impegnati, in modo disinteressato e instancabile, nella promozione della fratellanza umana e del progresso volto alla convivenza pacifica. Il Premio, del valore di un milione di dollari, è intitolato allo sceicco Zayed bin Sultan Al Nahyan, fondatore degli Emirati Arabi Uniti, e ha visto la luce nel 2019.
Il prezioso lascito di Papa Francesco
La commissione che assegnerà il Premio dovrà vagliare le candidature provenienti da oltre 60 Paesi le quali coprono un'ampia varietà di cause e iniziative umanitarie, tra cui l’azione per il clima, la riduzione della povertà, lo sviluppo comunitario e l’accesso all’assistenza sanitaria. Tra i sei membri che la compongono c’è il cardinale José Tolentino de Mendonça, prefetto del Dicastero vaticano per la Cultura e l'Educazione. In una dichiarazione, il porporato ha ricordato che la sua nomina è “parte del prezioso lascito di Papa Francesco, che ha ispirato la creazione del premio”. “Accolgo questa responsabilità che mi è stata affidata da Papa Francesco e che condivido con l'intera commissione giudicatrice, ovvero quella di onorare coloro che mettono in pratica i valori della fratellanza umana. In uno spirito di servizio e di obbedienza a Papa Leone, attendo con interesse di esaminare le candidature e di conoscere tante persone che stanno facendo la differenza nel mondo”.
Modelli di convivenza pacifica
Tra gli altri membri della commissione ci sono Catherine Russell, direttrice esecutiva dell’Unicef, che ha evidenziato come il premio promuova “i principi contenuti nel Documento sulla Fratellanza Umana, inclusi i diritti e il benessere dei bambini, ed è pienamente allineato con la missione dell’Unicef di proteggere i diritti dell’infanzia in tutto il mondo”. C’è pure l'ex presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, per il quale “il Premio Zayed per la Fratellanza Umana è una piattaforma per ispirare e mostrare al mondo diversi modelli di convivenza pacifica e progresso”. Prende parte alla commissione giudicatrice, inoltre, l'ex presidente della Commissione dell'Unione Africana, Moussa Faki Mahamat, da sempre impegnato a promuovere l’unità in Africa e nel mondo.
A servizio dell’umanità
Sceglierà chi premiare anche la direttrice dell'amministrazione del presidente della Repubblica dell'Uzbekistan, Saida Mirziyoyeva. “Per me un onore - ha dichiarato - entrare a far parte di questa illustre commissione giudicatrice come primo membro originario dall'Asia centrale”. Infine fa parte della commissione il giudice Abdelsalam, per il quale il gruppo che dovrà individuare i vincitori del riconoscimento, composto "da figure influenti e altamente diversificate, rappresenta la missione globale del premio". "Attendiamo con interesse di rendere omaggio a persone ed enti che sono al servizio dell’umanità, riflettendo l’eredità umanitaria del defunto sceicco Zayed, fondata sul sostegno incondizionato a tutti - conclude -. Il premio continua a godere del fermo sostegno di Sua Altezza lo sceicco Mohamed bin Zayed Al Nahyan, presidente degli Emirati Arabi Uniti e mecenate della fraternità umana".
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