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Convenzione di Ginevra e diritto umanitario nell’era dell’intelligenza artificiale

notizie ‒ 06 dicembre 2024

Il 16 e 17 ottobre si è tenuta una conferenza internazionale Social & Ethical Issues of AI from an East Asian Perspective, organizzata dal Centro per l'Etica Applicata dell'Università Battista di Hong Kong, in collaborazione con il Centro per la Cultura Digitale del Dicastero per la Cultura e l'Educazione.

In occasione dei settantacinque anni dalla Convenzione di Ginevra, il 7 novembre si è svolto presso l’Università Pontificia Gregoriana il convegno The Spirit of Geneve, organizzato dall’ambasciata svizzera presso la Santa Sede e quella in Italia, al quale il Dicastero ha partecipato come uditore. Il convegno ha riunito esperti dal mondo accademico, militare e civile per riflettere sull’impatto dell’intelligenza artificiale e delle nuove tecnologie sulle pratiche di combattimento, e per chiedersi quale può e deve essere la risposta del diritto umanitario a questa nuova forma di guerra.

Si è iniziato ribadendo l’importanza della convenzione, e di tutti gli organi che monitorano la condizione dei civili, dei prigionieri di guerra e di tutti i non combattenti. A prescindere dalle nuove tecnologie, sono molte le violazioni del diritto umanitario. La tecnologia più trattata è stata quella dei Lethal Weapons Automated Systems (LAWS). Di questa si è sottolineato come la decisione finale della macchina spetti a un ufficiale, allo stesso tempo è stato denunciato come gli ufficiali sul campo abbiamo poco tempo e risorse per decidere. 

È stato evidenziato come la guerra, nonostante sia fatta prevalentemente da militari, rifletta una volontà politica. È dunque ancora più importante ribadire l’importanza del diritto umanitario internazionale, e il ruolo che stati neutrali come la Svizzera e la Santa Sede svolgono in esso, al fine di tutelare quanto più possibile i non-combattenti e i prigionieri di guerra.

Chiudendo, ricordiamo il monito del Cardinale Segretario di Stato Parolin: la tecnologia è dell’uomo per l’uomo, sta a noi utilizzarla per il bene e il fiorire umano.