L’educazione è il nuovo nome della pace e mette la speranza sulla mappa del presente e del futuro, conclude il Card. José Tolentino de Mendonça
Conferenza Stampa sul Giubileo del Mondo Educativo
Alle ore 12.00, presso la Sala Stampa della Santa Sede, in via della Conciliazione 54, ha avuto luogo la Conferenza stampa di presentazione del Giubileo del Mondo Educativo, che si terrà dal 27 ottobre al 1° novembre 2025.
Sono intervenuti: Em.mo Card. José Tolentino de Mendonça, Prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione; Em.mo Card. Peter Kodwo Appiah Turkson, Cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze e della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali; S.E. Mons. Carlo Maria Polvani, Segretario del Dicastero per la Cultura e l’Educazione; Prof.ssa Elena Beccalli, Rettore dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, Presidente della Federazione delle Università Cattoliche Europee (FUCE); P. Ezio Lorenzo Bono, Referente per il Patto Educativo Globale.
Giubileo del Mondo Educativo
Numeri della Educazione Cattolica
Patto Educativo Globale
Intervento del Card. José Tolentino de Mendonça:
"Desidero salutare tutti i presenti, a partire da coloro che ci accolgono oggi: la Sala Stampa Vaticana, nella persona del suo Vice-Direttore; l’intera équipe del Dicastero per la Comunicazione; e tutti i giornalisti, presenti o operando da remoto, il cui lavoro è così prezioso nel mondo contemporaneo, costruendo ponti e spazi pubblici di speranza. Saluto Sua Eminenza il Cardinale Turkson, che ci ha illustrato l’interessante programma che l’Accademia delle Scienze svilupperà nel quadro del Giubileo della Conoscenza. Saluto coloro che interverranno con me per presentare il Giubileo del mondo dell’educazione: Sua Eccellenza Monsignor Carlo Maria Polvani; la Professoressa Elena Becalli, Rettrice dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e Presidente della Federazione. Europea delle Università Cattoliche; e Padre Ezio Bono, responsabile del Dicastero per la Cultura e l’Educazione per il Global Compact on Education, che il Santo Padre Leone XIV desidera rilanciare. Il Giubileo del Mondo Educativo, celebrato dal 27 ottobre al 1° novembre, riunirà a Roma più di ventimila persone, in rappresentanza delle comunità educative cattoliche di tutto il mondo, impegnate nella scuola e nell’università, nella formazione tecnica e professionale, e che sono studenti, docenti e personale amministrativo, nonché referenti delle principali federazioni e reti educative o organizzazioni internazionali del settore. Ad oggi, si sono registrati pellegrini di 124 Paesi, con particolare attenzione all'Italia, alla Spagna, agli Stati Uniti, alla Francia e al Brasile. È anche motivo di gioia sapere che abbiamo la partecipazione di oltre 200 pellegrini con disabilità, a testimonianza del fatto che il Giubileo è una proposta per tutti. Il programma di iniziative previste dal Dicastero per la Cultura e l'Istruzione sarà presentato dal prossimo relatore. Vorrei concentrare il mio intervento appena su alcuni elementi chiave: il primo è il 60° anniversario della Dichiarazione conciliare Gravissimum Educationis, che celebreremo il 28 ottobre. Si tratta di un documento fondamentale, con un forte impatto sulla visione contemporanea dell’educazione, che ha svolto un ruolo fondamentale, dentro e fuori dalla Chiesa, che deve essere riconosciuto. Sottolineo in particolare l’affermazione del diritto universale all’istruzione e un cambiamento di linguaggio (cioè di mentalità) per parlare di scuola non tanto in termini di “istituzione”, bensì di “comunità educative”. Il Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha inviato un messaggio per unirsi alle celebrazioni del 60° anniversario della Gravissimum Educationis, affermando: «La Dichiarazione conciliare costituisce un riferimento che deve essere evidenziato e ricordato, considerando il riconoscimento del diritto universale all’istruzione, che implica la mobilitazione degli educatori – genitori, famiglie, comunità e società civile – e il ruolo della scuola come centri di apprendimento e solidarietà. La natura altamente positiva di questo documento merita pertanto un’attenzione speciale, soprattutto in un momento in cui la cultura della pace deve essere promossa attivamente nella società e nella comunità internazionale». E martedì prossimo, 28 ottobre, verrà pubblicato un documento di Papa Leone XIV per commemorare il 60° anniversario della Gravissimum Educationis e per riflettere sull’attualità della Dichiarazione conciliare e sulle sfide che l’educazione deve affrontare oggi, in particolare per le scuole e le università cattoliche. Infatti, come scrive Papa Leone nel Documento: «La Dichiarazione Gravissimum educationis non ha perso mordente. Dalla sua ricezione è nato un firmamento di opere e carismi… un patrimonio spirituale e pedagogico capace di attraversare il XXI secolo, e rispondere alle sfide più pressanti. Questo patrimonio non è ingessato: è una bussola che continua a indicare la direzione. Le aspettative, oggi, non sono minori delle tante con le quali la Chiesa ebbe a confrontarsi sessant’anni orsono. Anzi, si sono ampliate e complessificate… la storia ci interpella con urgenza nuova. I mutamenti rapidi e profondi espongono bambini, adolescenti e giovani a fragilità inedite. Non basta conservare: occorre rilanciare. Chiedo a tutte le realtà educative di inaugurare una stagione che parli al cuore delle nuove generazioni, ricomponendo conoscenza e senso, competenza e responsabilità, fede e vita». Possiamo, pertanto, affermare che la Dichiarazione Gravissimum educationis farà da sfondo alla celebrazione del Giubileo dell’educazione e che il Santo Padre, Papa Leone XIV, dedicherà una particolare attenzione pastorale al mondo dell’educazione in queste storiche giornate: sia attraverso la pubblicazione di questo documento, sia nei discorsi che rivolgerà a studenti e educatori durante le due udienze previste, sia nelle omelie di apertura e di chiusura di questo giubileo. Inoltre, il Papa Leone XIV approfitterà del Giubileo dell’educazione per rilanciare il Patto Educativo Globale, un’iniziativa di Papa Francesco che ha acquisito una straordinaria risonanza in tante regioni del mondo. È vero che la Chiesa celebra ed è grata per una feconda storia educativa, ma si trova anche di fronte all’imperativo di aggiornare la sua proposta alla luce della Rerum novarum del nostro tempo. Padre Ezio Bono interverrà su questo importantissimo rinnovamento del Patto Educativo.3 Bollettino N. 0783 - 22.10.2025 E, infine, il Santo Padre ha deciso di associare il Giubileo dell’educazione alla figura di un educatore straordinario e grande ispiratore della filosofia dell’educazione: San John Henry Newman. Sappiamo che sarà dichiarato Dottore della Chiesa nella celebrazione del 1° novembre, Santa Messa conclusiva del Giubileo del Mondo dell’Educazione. Ma non è tutto. Nel documento che pubblicherà martedì prossimo, Papa Leone XIV afferma che, nel contesto di questo Giubileo, avrà la grande gioia di nominare San John Henry Newman copatrono della missione educativa della Chiesa, insieme a San Tommaso d’Aquino. Come potete vedere, questi sono giorni importanti, direi storici per l’educazione cattolica, e il desiderio del Santo Padre è quello di inaugurare una nuova stagione che coinvolga con nuovo animo e progettualità le costellazioni educative, chiedendo loro di diventare vere e proprie mappe di speranza nel mondo di oggi. L’educazione è il nuovo nome della pace e mette la speranza sulla mappa del presente e del futuro."