Padiglione della Santa Sede: le opere degli artisti
Il Padiglione della Santa Sede si presenta come una realtà inedita e senza precedenti per la Biennale di Venezia, grazie all’apertura fisica e concettuale della Casa di Reclusione Femminile di Venezia-Giudecca, dove si parlerà di arte, poesia umanità e del prendersi cura.
Con i miei occhi, il titolo del Padiglione della Santa Sede curato da Chiara Parisi e Bruno Racine, è tratto da un frammento di poesia che riprende un antico testo sacro e una poesia elisabettiana.
"Non ti amo con i miei occhi" (Shakespeare, Sonetto 141) risuona con i versetti 42.5 del Libro di Giobbe "I miei occhi ti hanno veduto". Una dissolvenza incrociata, che sfuma in un’azione dove il vedere è sinonimo di toccare con lo sguardo, di abbracciare con l'occhio, di far dialogare la vista e la percezione.
Nel Padiglione si spazia dai workshop alle installazioni, dalla danza al cinema, dalla performance alla pittura; tutto è frutto di un’energia che sfida le convenzioni artistiche e quelle carcerarie, dove progetti pragmatici si intrecciano con la creatività di mondi solitamente paralleli, stranieri l’uno all’altro. in linea con l’urgenza del dialogo poliedrico proposto da Papa Francesco.
Parole e immagini si fondono grazie alle detenute, agli artisti e ai poeti che contribuiscono alla narrazione artistica e storica del luogo, dove la visita al Padiglione, su prenotazione, è un percorso guidato dalle detenute-conferenziere. Questo progetto apre prospettive inedite sulle dinamiche sociali e artistiche, sfidando pregiudizi e convenzioni, riflettendo sulle strutture di potere nell'arte e nelle istituzioni.
Il Padiglione della Santa Sede si afferma come un luogo di vita e incontro, un cosmo dove le norme artistiche e sociali sono reinterpretate, rappresentando un'eterotopia che riflette e sovverte gli spazi tradizionali.
L’incontro con artisti e curatori, animato da Hans Ulrich Obrist arricchisce il progetto, intrecciando voci e storie.
Maurizio Cattelan
Il contributo di Maurizio Cattelan prevede la presenza di una grande opera esterna, sulla facciata della Cappella, che colpisce per dimensioni e impatto emotivo. L’artista parteciperà al numero speciale dedicato alla Biennale di Venezia, di “L’Osservatore di Strada”, una proposta editoriale che vedrà una collaborazione diretta con le detenute, trasformandole in protagoniste attive del processo editoriale.
Simone Fattal
Il progetto di Simone Fattal si presenta come un percorso di narrazione e di riscoperta dell'io attraverso la creazione di placche di lava smaltata che diventano la tela su cui si intrecciano poesie e narrazioni, versi di Shakespeare, Etel Adnan e delle detenute della Casa, dando vita a un dialogo visivo che accoglie i visitatori sin dal loro ingresso nella Casa di Reclusione femminile.
Claire Tabouret
Claire Tabouret realizza i ritratti da bambine delle detenute e dei loro giovani affetti. Ogni ritratto è il simbolo di dignità, identità e bellezza: così l'arte diventa un mezzo di riscoperta personale, un modo per vedere sé stesse attraverso una lente diversa, celebrando la loro unicità. I ritratti, ispirate da fotografie reali fornite dalle detenute, emergono come simboli di riscoperta e riappropriazione del proprio io e saranno installati in una grande quadreria, la sala adiacente alla Cappella.
Claire Fontaine
All’interno del cortile centrale del Carcere della Giudecca, Claire Fontaine presenta “Siamo con voi nella notte”, che rappresenta un invito a liberarsi dai confini simbolici e vivere liberi, anche dai pregiudizi, in dialogo con una seconda installazione luminosa. Il duo di artisti propone alle detenute l’esperienza del metodo Feldenkrais, per sviluppare un lavoro sulla consapevolezza attraverso il movimento.
Bintou Dembélé
La coreografa e danzatrice, Bintou Dembélé propone una coreografia energetica e vibrante, appositamente composta per le detenute e con la loro partecipazione, dando vita a una rappresentazione performativa che celebri la resistenza e l'indipendenza: storie di liberazione per sostenere la forza femminile, storie di divieto in cui le donne non possono esprimersi.
Sonia Gomes
Sonia Gomes presente un’installazione composta da sculture sospese, dal titolo Sinfonia, che crea un gioco di equilibri tra i balconcini teatrali e i confessionali della Cappella interna al Carcere, definendo un ponte simbolico che connette l'originaria funzione del luogo, il convento barocco per le "riconvertite", con la vita attuale della Casa di reclusione e le storie di donne da tutto il mondo. L'aggiunta di un'installazione sonora arricchisce l'esperienza e contribuisce a creare un ambiente ancora più coinvolgente.
Corita Kent
Nello spazio della Caffetteria verranno esposte le opere dell'icona della pop art Corita Kent, conosciuta anche come Suor Mary Corita, artista, attivista e pacifista. Conosciuta come una "rivoluzionaria gioiosa", i suoi lavori sono veicoli per diffondere un messaggio artistico che unisce estetica e missione sociale
Marco Perego & Zoe Saldana
L’artista e regista Marco Perego e la star Zoe Saldana presentano un cortometraggio girato nel cuore della Casa di reclusione femminile Venezia-Giudecca, immergendo lo spettatore in un viaggio introspettivo, alla ricerca del significato più profondo della libertà. La straordinaria e intensa partecipazione delle detenute, in veste di attrici, rende la produzione un evento speciale, una esperienza umana unica e trascendente. Il film sarà presentato nella sala degli incontri delle detenute.
Catalogo del Padiglione disegnato da Irma Boom
Il catalogo del Padiglione della Santa Sede, affidato alla straordinaria capacità creativa di Irma Boom, si delinea come un’ulteriore opera all’interno del progetto curatoriale, attraverso la descrizione del prima e del poi, fino alla presentazione della storica visita che Papa Francesco effettuerà al Padiglione, primo Papa della storia in visita alla Biennale di Venezia.
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