Sport e cinema
Sport e cinema hanno un rapporto ombelicale: lo sport vede il cinema come mezzo di promozione e il cinema vede lo sport come contenuto attrattivo. Come spiega Claudio Bisoni (cfr. “Enciclopedia dello Sport” / ed. Trecanni), sebbene lo sport sia precedente al cinema, fin dalla nascita di quest'ultimo alla fine del XVIII secolo, lo sport è stato visto come un partner efficace, al punto da creare la figura dell'"attore-atleta". Molti sono stati coloro che, dopo una carriera sportiva, sono passati alla recitazione cinematografica. E con l'affermarsi della televisione, il rapporto si è intensificato, raggiungendo un livello globale con la recente era digitale.
Riuscire a elencare un numero totale di film sportivi sarebbe un'impresa epica, ma possiamo prevedere alcune categorie: dalle biografie sportive, alla storia dello sport, all'uso politico dello sport, all'impatto sociale dello sport, tra le tante. Data l'intenzione pastorale del Dicastero per la Cultura e l'Educazione di dare allo sport un senso di profezia sociale, vi lasciamo solo tre brevi riferimenti a film recenti con questo intento pastorale.
Un primo film è Campeones (diretto da Javier Fesser nel 2018). Una commedia drammatica ispirata alla squadra di basket Aderes Burjassot, composta da persone con disabilità mentale, che ha vinto 12 campionati spagnoli tra il 1999 e il 2014. Il protagonista della storia (Marco) viene sorpreso alla guida in stato di ebbrezza e deve scegliere tra 18 mesi di carcere o 90 giorni di servizio civile come allenatore della squadra "Los Amigos", una squadra composta da persone con disabilità mentale. La narrazione prosegue con molti momenti forti, con un messaggio sociale pertinente: lo sport è un luogo per tutti; la vittoria non è l'elemento più importante, ma la partecipazione; lo sport senza gioia è sterile.
Un secondo film è Rising Phoenix (diretto da Ian Bonhôte e Peter Ettedqui nel 2020). Un film documentario che ci racconta la storia dei Giochi Paralimpici, guidati da Ludwig Guttman (1899-1980), un neurologo, che nel 1948 organizzò una delle prime competizioni sportive per veterani di guerra feriti a Stoke Mandeville (Inghilterra), portando alla nascita del Movimento Paralimpico nel 1952 e ai primi Giochi Paralimpici a Roma nel 1960, accanto ai Giochi Olimpici. La narrazione è un autentico grido sociale, che ci racconta le biografie di alcuni atleti, la loro lotta contro i pregiudizi, l'angoscia di affrontare la sconfitta, la mancanza di sostegno sociale e gli ostacoli economici all'organizzazione di eventi paralimpici.
Un terzo film è The Beautiful Game (diretto da Thea Sharrock nel 2021). Il film racconta la storia della Homeless World Cup, una fondazione che, tra gli altri eventi e scopi, organizza la coppa del mondo di calcio per i senzatetto. Dalle biografie degli atleti piene di sofferenza sociale alla sporadica gioia che il calcio regala loro, il film mostra il potere che lo sport ha per l'integrazione delle periferie sociali.